L’aria da “bottega rinascimentale” che si respirava sui Navigli non c’è più: ma gli innovativi pezzi realizzati dagli anni Trenta dal maestro argentiere Pierino De Vecchi continuano a vivere nel quadrilatero milanese. E incontriamo ancora il suo portacandele/centrotavola T8 ( 1947, a citare l’VIII Triennale): un unico elemento che si snoda in una forma fluida nello spazio. Ma anche gli inaspettati oggetti di suo figlio Gabriele, che dagli anni Sessanta, all’insegna della multisensorialità, ha rivisitato ad esempio l’arte di versare nelle sue gorgoglianti caraffe Slow Drink.