Simbolo della città di Venezia, la gondola è un prezioso manufatto che prende vita solo in pochissimi squeri: quello dei Tramontin è stato fondato dal capostipite Domenico nel 1884, tramandato da Roberto fino al 2018, anno della sua scomparsa, e portato avanti oggi dalle sue figlie, Elena ed Elisabetta.
Fornitore della Real Casa, della Prefettura, del Comune di Venezia, il Maestro Roberto Tramontin ha profondamente innovato il modo di costruire lo scafo delle gondole: a poppa venne allargato il fondo per sostenere e compensare il notevole peso dei gondolieri dell’epoca e l’opera morta venne innalzata donando alla barca una linea più elegante. Innovazioni di design che furono accolte anche dai costruttori concorrenti, e per le quali il Maestro fu spesso paragonato a Enzo Ferrari.
Alle sue figlie ha affidato i segreti del mestiere: l’unità di misura del “piede veneto”, in uso fin dal 1400 perché più adatto alle dimensioni e alle proporzioni di una gondola, la selezione delle essenze migliori a seconda della funzione, la padronanza delle varie tecniche di lavorazione e gli strumenti dell’antica arte: ascia, pialla, sega e martello. Le curvature delle tavole sono ottenute esclusivamente bagnando e scaldando il legno con il fuoco; la linea poppiera di ogni barca è progettata tenendo conto del peso del gondoliere che ne diventerà il proprietario.
Alla costruzione a regola d’arte, lo squero Tramontin affianca il restauro di gondole di particolare rilevanza storica, come quella appartenuta al poeta Robert Browning (considerata la più antica al mondo, tuttora esistente).
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