Itinerari di Wellmade: le migliori sartorie napoletane tra forbici d’oro e abiti bespoke
Itinerario tra i laboratori napoletani del su misuraGli Itinerari di Wellmade sono realizzati per The Ducker e pubblicati nella sezione “Maestri”, a cura di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.
La scuola d’alta sartoria napoletana è un’eccellenza conosciuta in tutto il mondo: un’antica tradizione dalle radici profonde, la cui storia comincia nel lontano 1400, quando nel capoluogo partenopeo prosperano le prime industrie di lana e seta. In questa cornice viene piantato il seme di una tradizione destinata a fiorire: i primi artigiani vengono reclutati proprio dalla corte aragonese, per dotare i sovrani di un sarto personale, ma la loro fama, nei secoli successivi, li chiama a servire le corti di tutta Europa.
L’età d’oro di questi grandi maestri comincia nel 1800, e raggiunge l’apice nel secolo successivo: in questo momento l’attenzione internazionale era rivolta alle capitali più moderne come Milano, Londra e Parigi, portatrici di uno stile più puro e lineare; gli artigiani napoletani iniziano allora a ritoccare e a definire quel gusto inconfondibile che sarà poi conosciuto ovunque nel mondo come “stile napoletano”, focalizzato soprattutto sulla moda maschile: se a Londra gli abiti erano più formali e ingessati, Napoli predilige uno stile elegante ma mai troppo rigido. La manica più corta della giacca lascia intravedere il polsino della camicia, mentre le imbottiture sulle spalle e sulla schiena sono più sottili, per donare maggiore comfort. I sarti napoletani tornano così ad essere i più richiesti, soprattutto a Milano, ma anche in tutta Europa, esportando oltralpe il loro talento, la loro passione e il loro ingegno.
Oggi questo antico saper fare è ancora il fiore all’occhiello di una città ricca di storia e tradizioni: sono moltissime le botteghe di alta sartoria dove farsi realizzare un abito bespoke. Per fortuna su Wellmade è possibile trovare i più eccellenti maestri d’arte.
Cominciamo da Gennaro Rubinacci, bottega storica e tappa fondamentale di questo itinerario.
Il maestro comincia la sua attività nel 1932, realizzando raffinati abiti su misura per la nobiltà napoletana; assume poi i migliori sarti della città e apre il suo laboratorio, la London House. Il nome deriva dal suo amore per lo stile sartoriale britannico, anche se il suo intento era quello di creare abiti in perfetto stile napoletano, servendosi di pregiati tessuti italiani e inglesi: giacche senza imbottitura, taglio morbido e stoffe leggere e soffici: insomma, un gusto molto diverso da quello più rigido dei britannici. L’attività quindi cambia nome in Maison Rubinacci, ma solo alla morte del grande maestro, avvenuta nel 1961. Oggi Mariano Rubinacci e il figlio Luca portano avanti l’antico sapere della famiglia, dove la tecnica artigianale si combina con l’eccellenza delle stoffe. Firma inconfondibile del marchio, le fodere in seta degli abiti, mentre il prodotto di punta è l’elegantissimo blazer. Oggi la Maison dispone di cinque showroom tra Napoli, Milano e Londra.
La prossima botique è quella fondata da Raffaele Antonelli, figlio di Giuseppina Marrazzo, storica sarta del Teatro San Carlo, che gli trasmette la passione per il taglio e il cucito. Il talento lo coltiva lavorando come apprendista, fin dai 12 anni, nei più importanti laboratori sartoriali della città. Apre infine la sua attività nel 1985: un atelier di altissimo prestigio, destinato ben presto a conquistare fama e notorietà internazionale. Qui i tessuti vengono selezionati con cura tra migliaia di stoffe da tutto il mondo, rare e introvabili in altre sartorie.
Un vero tempio della moda che preserva un saper fare artigianale prezioso e unico, che gli è valso nel 2016 il titolo di MAM – Maestro d’Arte e Mestiere, riconosciuto dalla Fondazione Cologni ai più talentuosi maestri dell’alto artigianato.
Il nostro itinerario termina con Pino Peluso, atelier con vista sul meraviglioso Golfo di Napoli, fondato dal maestro stesso nel 2005.
Peluso ha il talento del mestiere nel sangue: nasce a Caivano, in provincia di Napoli, da genitori e nonni sarti. Apprende quindi le basi della professione nella bottega di famiglia, dove comincia a maneggiare forbici e gessetti ancora bambino. Dopo l’apprendistato presso importanti atelier della città, e nell’azienda di famiglia, apre la sua attività nel centro di Napoli, dove oggi crea raffinati capi maschili, seguendo meticolosamente l’antica tradizione della scuola napoletana. Farsi fare un abito nella Sartoria Peluso è un vero piacere e un’esperienza ineguagliabile: il maestro segue personalmente tutte le fasi di lavorazione, per realizzare i sogni dei clienti più esigenti. Un talento che gli ha permesso di ottenere, proprio quest’anno, il titolo di MAM – Maestro d’arte e Mestiere.
Antonelli, Rubinacci e Peluso non sono gli unici grandi maestri da conoscere assolutamente: il sito e l’app di Wellmade offrono un vero e proprio universo dedicato all’alto artigianato, tutto da scoprire. Scarica l’app e naviga nel meraviglioso mondo dei mestieri d’arte!