La Vie en Violette è il laboratorio di ceramica creato nel 2020 da Viola Cusimano nel centro di Sassari. Il nome scelto come brand – riferimento anagrafico alla fondatrice ma anche ironica citazione della celebre canzone di Edith Piaf – svela immediatamente uno dei caratteri della creatività di Viola: la sua seria ma leggera giocosità, che si riflette poi nelle forme e nelle illustrazioni che escono dalle sue mani.
L’atelier di ceramica offre una variegata selezione di opere, complementi d’arredo e articoli da regalo, che raccontano l’indole e la stratificata formazione di Viola: laureata in scenografia all’Accademia delle Belle Arti di Sassari, ha poi frequentato l’Accademia di Brera a Milano, dove ha avuto l’opportunità di mettere a sistema la prospettiva dell’arte classica con quella del design. Da qui, Viola ha iniziato a decorare le sue prime ceramiche, maturando però velocemente la necessità di approfondire le potenzialità espressive di questo materiale, esperienza che ha effettivamente portato a termine specializzandosi in un laboratorio di Torino. I successivi anni a Parigi hanno ulteriormente affinato l’identità distintiva della sua eclettica produzione attuale, che si compone di illustrazioni, a metà tra romanticismo e ironia, e di ceramiche, che sono realizzate a mano con argilla bianca e dipinte con colori apiombici che cristallizzano in uno smalto lucido e trasparente.
Cicindèle è un laboratorio artigianale di ceramica di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, dove la fondatrice Carolina Bertolini crea al tornio lampade e altri complementi di arredo in grès. Tutti gli oggetti hanno uno stile semplice e lineare e un design minimale di ispirazione nordica, ma la scelta di colori e l’accurata selezione di materie prime e lavorazioni artigianali trasmette il calore della natura e un’identità nel complesso più mediterranea. La fusione tra nord e sud rispecchia la biografia di Carolina, divisa tra le esperienze italiane di studio e lavoro nel campo della comunicazione e della ricerca sociale, e gli anni trascorsi al nord, in Danimarca e soprattutto in Belgio, dove si è formata come ceramista prima di dedicarsi a tempo pieno all’artigianato. Il risultato è un laboratorio di artigianato consapevole, caratterizzato anche da una serie di scelte fatte in accordo con i valori personali di Carolina: gli smalti sono autoprodotti con materie prime selezionate consapevolmente e con l’acqua del fiume Reno che scorre vicino al laboratorio; le fibre utilizzate da Carolina per intrecciare i paralumi – principalmente canapa – sono di origine vegetale e provengono da piccole realtà artigianali italiane. Il nome dell’atelier proviene dalla parola francese Cicindèle, usata per indicare la lucciola: un piccolo insetto amato fin dall’antichità in molte culture per essere portatore di luce, anche simbolicamente. Nel medioevo, in alcune parti d’Italia, una parola simile indicava anche delle piccole lampade.
Pottery Roma è il laboratorio di ceramica dove Walter Cipriani crea con grande passione e con una sua tecnica personale opere in ceramica ispirate principalmente ai marmi dell’antica Roma e e alla produzione ceramica etrusca e pre-romana. Impastando il gres e l’argilla in modo simile ad uno scagliolista, Walter riesce ad imitare l’effetto del marmo realizzando pezzi unici, in particolare vasi, dalle forme semplici ma di grande impatto estetico.
Esponente di una famiglia di artigiani romani da quattro generazioni, prima di dedicarsi alla ceramica Walter ha acquisito una lunga esperienza e la padronanza di un’ampia varietà di tecniche, a partire dagli studi in decorazione in stuccomarmo e marmorino presso l’Istituto per la conservazione del patrimonio storico e artistico sull’isola di San Servolo a Venezia. Per anni ha messo in pratica il suo saper fare su committenze pubbliche e private e ha insegnato queste tecniche sia in Italia sia all’estero. Insieme alla moglie Carolina d’Ayala Valva, a sua volta versatile e raffinata artigiana e artista con una specializzazione in decorazione a grottesche, ha anche fondato e gestito un laboratorio di decorazione nel centro di Roma. Le sue opere in stuccomarmo realizzate in collaborazione con l’artista tedesca Kerstin Brätsch sono state esposte alla Fondazione Memmo (Palazzo Ruspoli-Roma) nel 2018, al MoMa di New York dal 2019, e alla biennale di Venezia nel 2022.
ioCunegonda è il marchio creato da Serena Belfiore per i gioielli in ceramica fredda realizzati nel suo laboratorio e atelier di Pietrasanta, in provincia di Lucca. Modellati, decorati e montati interamente a mano, tutti i bijoux ioCunegonda sono unici, non solo per la spontaneità del processo creativo, dei ricordi e delle emozioni che guidano le mani dell’artigiana e le sue scelte cromatiche, ma anche perché Serena Belfiore lavora principalmente su commissione, interpretando e traducendo in forme originali le richieste dei suoi clienti.
L’ispirazione principale delle creazioni ioCunegonda è la natura e molte delle collane, degli orecchini e degli anelli dell’atelier rappresentano elementi floreali: semplici ed essenziali o complessi e scultorei proprio come sono alcuni fiori.
La ceramica fredda non è sottoposta ad alcuna cottura: è frutto di un meticoloso lavoro di modellazione manuale cui segue un processo di indurimento che non necessita di fonti di calore.
Bottega Vestita è un laboratorio di ceramiche artistiche di Grottaglie, storico distretto artigiano in provincia di Taranto.
La famiglia Vestita è rappresentata oggi da tre fratelli, che tramandano l’antica tradizione della ceramica: Carmelo modella l’argilla, Cosimo decora i manufatti e Antonio, ingegnere, collabora alla realizzazione di progetti più complessi.
Nella loro bottega in Via Santa Sofia realizzano pezzi unici dai colori splendenti, che riprendono forme tipiche del territorio, e rinnovano per adattarsi al gusto contemporaneo. Come il pumo, portafortuna tipico di Grottaglie che è possibile trovare sui balconi delle dimore storiche e moderne della città: un bocciolo decorato con foglie d’acanto simbolo della primavera e della rinascita della natura.
Depositario della millenaria tradizione ceramica di Caltagirone, Morales si definisce un curioso sperimentatore delle arti visive. A soli cinque anni aveva già “le mani in pasta” ed esprimeva la sua creatività in forme e colori.
Oggi ha un suo laboratorio nel centro storico della cittadina siciliana dove dà forma a vasi, lucerne, piatti e oggetti d’arte sacra. Nel negozio annesso sono esposti sia i tipici vasi antropomorfi della tradizione calatina che sue interpretazioni d’avanguardia, oltre alle riproduzioni di protomaioliche del XIII secolo. Ogni creazione è espressione di lavoro manuale ed intellettuale, di sentimento e di emozioni.
Apprezzato da designer italiani e stranieri, ha collaborato in particolar modo con l’architetto Ugo La Pietra, con il quale sono nate splendide collezioni.
Claudia Frignani ha fondato Wunderkammer Studio nel 1993, collaborando a lungo con i suoi fratelli Nicola e Mattia. Con loro ha portato avanti un’intensa attività di sperimentazione con svariati materiali, ma da qualche anno la sua grande passione è la ceramica.
Nella casa-laboratorio di Milano realizza pezzi unici dalle linee e dai colori rubati alla natura, che rielabora attraverso una personale ricerca estetica. Lavorando a mano blocchi di argilla cruda, dà forma a splendidi vasi che arricchisce con scaglie, foglie e nervature, delineando textures tridimensionali. Dopo una lenta essiccazione e una decina di giorni di cottura, i vasi sono pronti per essere smaltati e cotti per l’ultima volta. Un lento processo creativo che parte da un materiale povero per ottenere un oggetto prezioso, in un raffinato equilibrio tra arte e design.
Il Maestro Sergio Mazzola è stato tra i padri fondatori della scuola orafa udinese. Oggi questa tradizione è tramandata dalle figlie, Clarice e Paola, e dai nipoti, Dario e Marta.
Nel loro laboratorio vengono creati gioielli, oggetti d’arte e d’arredamento impiegando le più sofisticate tecniche di lavorazione, traendo ispirazione da modelli dell’oreficeria longobarda. Argento e pietre preziose vengono accostati ad elementi poveri e non convenzionali quali osso, pietre, gesso, bucce d’arancia, “scus” di mais e tante altre textures naturali, a ricordare la primitiva funzione ornamentale del gioiello.
Dal primo disegno alla produzione, il cliente viene seguito passo dopo passo in un percorso di ricerca e progettazione, per arrivare alla realizzazione di opere uniche e su misura.
Stefania Santone è una ceramista abruzzese che da anni vive e lavora a Guardiagrele, nel cuore del Parco Nazionale della Majella. La bellezza del luogo che la circonda è una ricca fonte di ispirazione per il suo lavoro. La sua originalità è il risultato del connubio tra la tradizione abruzzese e la sua creatività, che esprime attraverso opere dai colori vivaci. Nel 2008 organizza la sua prima mostra personale dal titolo “Dalla terra al sogno”. Anche la sua seconda personale “I colori della terra” è stata dedicata al suo territorio ed entrambe hanno avuto un notevole successo di critica e di pubblico. Grazie alle sue doti artistiche, nel 2006 si è aggiudicata il primo premio al concorso biennale a tema della Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese.
Maya e Denis sono due creativi appassionati del vetro, che hanno scelto questo materiale per le loro ricerche legate all’arte e al design. Conosciutosi alla scuola internazionale Vetroricerca Modern&Glass di Bolzano, hanno acquisito insieme ottime competenze tecniche e nuovi punti di vista verso la sperimentazione formale e artistica.
Nelle loro opere si fondono due culture e due anime estetiche molto differenti. Maya, infatti, proviene da San Paolo del Brasile, mentre Denis è originario di Belluno.
Il loro laboratorio Glass MaDe nasce nel 2013 a Limana, in provincia di Belluno, per dar vita a un nuovo modo di lavorare e concepire il vetro, in un territorio radicato nella tradizione, riuscendo a dare vita e concretezza alle loro idee e a quelle dei loro clienti.