Iudici

La famiglia Iudici conserva una storia che ha attraversato più di tre secoli e che oggi rappresenta la manifattura più longeva dalla Sicilia. Da inizio Novecento le sue ceramiche si sono affermate nella tradizione moderna come esempio di stile nel territorio siciliano e mediterraneo.
Alessandro, figlio della nona generazione, dopo aver viaggiato per anni all’estero ha deciso di tornare nella sua terra con un’idea rivoluzionaria: recuperare la più antica tradizione della famiglia per innovare le forme ripetitive del presente.
Oggi, lui e suo fratello Marco disegnano, realizzano e decorano oggetti semplici della vita quotidiana, impiegando tecniche antiche e preparando gli smalti in laboratorio, utilizzando la sabbia raccolta dalle campagne limitrofe.
I loro piatti, fischietti, caraffe e vasi antropomorfi raccontano storie, modi di dire o abitudini del popolo siciliano attraverso uno stile contemporaneo.

Vanessa Cavallaro

Vanessa Cavallaro è un’affermata artigiana del vetro di Altare. Nata a Savona nel 1971, all’età di soli 10 anni inizia a frequentare il laboratorio di famiglia dove apprende dal padre i rudimenti dell’arte della glittica alla ruota. Frequenta il liceo artistico e successivamente l’Istituto Europeo di Design di Torino, dove si diploma in grafica. L’approfondimento delle conoscenze teoriche sulle tecniche vetrarie, contemporaneamente alla continua attività incisoria, le forniscono un’altissima capacità esecutiva. Nel 1993 apre un proprio laboratorio ed esegue, su commissione dei Lions Club liguri, 93 vasi in vetro da collezione incisi a mano e numerati. In questo periodo avvia una collaborazione proficua e duratura con vetrerie toscane, muranesi, nomi della moda e dell’arredamento per la casa, come Christian Dior, per il quale realizza servizi da tavola.
Il riconoscimento come artista internazionale avviene nel 2000, quando viene invitata a partecipare all’11° Salon décoration et jardin, nel Principato di Monaco. Il suo nome appare su quotidiani e riviste del settore, le interviste e i servizi fotografici sulle sue creazioni sono pubblicati da testate di prestigio quali AD, Marie Claire Maison, Gente Casa.
Nel 2016 ho ricevuto il premio MAM – Maestro d’Arte e Mestiere.
Ha esposto in Triennale alla mostra “Vitrea” e nel 2022 a Homo Faber (Venezia).

 

Angelo Sciannella

Angelo Sciannella nasce a Castelli, in Abruzzo, importante e antico centro ceramico dove cresce e si forma come ceramista.
Nel 1962 si trasferisce in Sardegna vicino a Oristano, dove combina le tradizioni locali con la propria cultura tecnica d’origine. Nel suo laboratorio realizza manufatti d’uso e opere scultoree in cui modernità e tradizione si uniscono armoniosamente. Dall’abilità tecnica e dalla profonda conoscenza dei materiali nascono creazioni espressive dal gusto raffinato, che gli hanno consentito di ricevere importanti riconoscimenti.

Studio Ernan Design

Ernesto Canepa svolge da oltre 45 anni la sua attività di ceramista ad Albisola, in Liguria, dove continua ad applicare e sperimentare tutti i materiali e le tecniche possibili, dalle più antiche alle più moderne e sofisticate, convinto che in ceramica non si finirà mai di studiare, sperimentare, ricercare e imparare.
Nel 1974 apre la ditta Studio Ernan Design insieme a Annamaria Pacetti, continuando la tradizione di Ivos Pacino Pacetti, famoso artista e ceramista negli anni ’20. La bottega realizza oggi ceramiche artistiche nel rispetto delle tecniche e tradizioni di Albisola, pezzi unici e multipli d’autore, nonché ceramiche moderne realizzate in stretta collaborazione con artisti, architetti e designer italiani e stranieri: viene messa a loro disposizione tutta l’esperienza maturata in lunghi anni di attività.
Ernesto Canepa, oltre ad aver vinto numerosi premi e riconoscimenti, è Membro del Consiglio Nazionale Ceramico presso il Ministero dell’Industria e da anni da un importante contributo all’attuale legge sulla tutela della ceramica artistica, con l’istituzione del marchio D.O.C.

 

Stefano Puzzo

La famiglia Puzzo lavora nel settore della ceramica da più di 50 anni.
Ogni pezzo è modellato, cotto, rifinito e colorato a mano. Producono diversi tipi di ceramiche a stampo, pezzi unici, stampi in gesso, lavori al tornio e sculture in argilla.
Il loro laboratorio si trova nella zona di Dergano a Milano. Qui artisti e designer vengono a realizzare le loro opere, affidandosi alle loro mani e alla loro esperienza, ma ci sono anche creazioni originali, come le famose “pedine da calcio”, create dal figlio Stefano, ormai apprezzate anche all’estero. Ogni giocatore è un pezzo unico, creato e rifinito ad hoc in base all’estro e alla fantasia dell’artista.

Pia Virgilio

Pia Virgilio è una restauratrice di ceramica di Milano, specializzata nel restauro conservativo ed estetico di terracotta, maiolica, porcellana, biscuit, gres e metallo smaltato.
Nata in Sicilia, si forma a Faenza frequentando lo storico Istituto G.Ballardini, laboratori illustri, corsi e seminari di aggiornamento in storia dell’arte e storia della ceramica europea. In questi anni si interessa in maniera particolare alla maiolica rinascimentale italiana, per poi approdare negli anni successivi alle produzioni settecentesche europee in maiolica e porcellana. Inoltre, il suo laboratorio da anni è specializzato nel restauro di opere ceramiche di autori del Novecento (Lucio Fontana, Fausto Melotti, Giò Ponti, Baj, Crippa, Dorazio, Fiume, Leoncillo, Malevic, Valentini, Zauli e molti altri). Nel suo studio esegue restauri mimetici con sistemi all’avanguardia, tecniche non distruttive, materiali reversibili e con interventi totalmente invisibili anche sotto la lampada di wood.
Pia Virgilio ha un’ampia clientela privata (collezionisti, antiquari, case d’asta e gallerie d’arte) ma esegue anche importanti lavori pubblici per Enti, Fondazioni e Musei, come il FAI, la Fondazione Fausto Melotti e la Soprintendenza.

Maurizio Tittarelli Rubboli

Maurizio Tittarelli Rubboli nasce nel 1959 a Macerata. Ha iniziato da ragazzo a lavorare nella manifattura di famiglia, passata da padre in figlio fin dal 1873, quando il bisnonno Paolo fondò la manifattura Rubboli e reintrodusse nel territorio di Gualdo Tadino, in Umbria, la tecnica dei lustri in oro e rubino, di tradizione mastrogiorgesca.
Ancora oggi, Maurizio utilizza gli antichi forni ottocenteschi a muffola dove i pezzi vengono cotti a terzo fuoco con legna e ginestra secca, secondo la tecnica descritta dal Piccolpasso nel suo manoscritto I tre libri dell’arte del vasaio del 1558.
Dal 1996 inizia una propria produzione di ceramica e nel 2001 viene allestita la sua prima esposizione personale a Perugia, seguita nel tempo da tante altre presenze presso musei e sedi espositive in Italia e Europa. Le sue creazioni, oggi in varie collezioni private, applicano la tecnica del lustro ad oggetti di gusto contemporaneo, restituendo vigore e originalità a una grande tradizione ceramica. Parallelamente alla produzione innovativa realizza alcuni manufatti di stampo storicista rispettando filologicamente la tradizione familiare iniziata nel 1873.
Ha tenuto corsi di docenza per ceramisti presso il Consorzio ECIPA dell’Umbria e nel 2013 è stato nominato Ambasciatore delle Città della Ceramica dall’AICC. Nel 2015 ha dato vita al Museo Rubboli, in cui sono presenti oltre 150 manufatti prodotti dal 1853 al 1960.

 

Isabella Villafranca Soissons

Isabella Villafranca Soissons, laureata al Politecnico di Torino in Restauro architettonico e diplomata Restauratore a Firenze, è Direttore del Dipartimento di Conservazione e Restauro di Open Care, azienda di servizi integrati per l’arte nata nel 2003, con sede a Milano presso lo storico complesso dei Frigoriferi Milanesi.
Insegna in vari master, accademie e corsi di aggiornamento per università ed enti formativi; partecipa in qualità di relatrice a conferenze e convegni dedicati alla conservazione in Italia e all’estero. È vicepresidente del comitato scientifico per i corsi “La plastica nell’Arte e per l’Arte” della Fondazione Plart di Napoli.
Il Dipartimento di Conservazione e Restauro di Open Care – Servizi per l’Arte presieduto da Isabella Villafranca Soissons, comprende cinque laboratori specializzati nella manutenzione ordinaria, straordinaria e nel restauro di dipinti, affreschi, opere d’arte antica, moderna e contemporanea, arredi lignei, arazzi, tessili antichi e tappeti, supportati da un laboratorio di diagnostica.
Il Dipartimento si occupa di collezioni private oltre che istituzionali di banche, musei e fondazioni.

Giacomo Alessi

Giacomo Alessi vive e lavora a Caltagirone, la città della ceramica per antonomasia.
Dagli anni ’70 ha iniziato a interessarsi a quest’arte, apprendendo e affinando le tecniche di lavorazione, sperimentando nuove forme e nuove decorazioni. La sua passione gli ha permesso di reinterpretare la memoria storica della propria terra in chiave contemporanea, conservandone allo stesso tempo la tradizione. La sua produzione si distingue per la gran varietà di forme, dalle stoviglie alle sculture, per i colori tenui e per la ricercate sfumature.
Ha esposto i suoi pezzi in alcune delle più importanti mostre ceramiche in Italia e nel mondo, tra cui la Biennale di Venezia nel 2011.
Giacomo Alessi è uno dei pochi maestri siciliani iscritto nel Libro dei Tesori Umani Viventi istituito dalla Regione Sicilia in attuazione della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale approvata dall’UNESCO nel 2003.

 

Francesco Raimondi

Nato a Vietri sul Mare nel 1959, Francesco Raimondi ama definirsi un “Artiere”, un artigiano dallo spirito artistico. Si è formato nelle principali “faenzere” vietresi, lavorando al fianco di grandi maestri dai quali apprende i molti segreti di quest’antica arte. Tra questi vi era Giovannino Carrano, considerato il più grande decoratore che Vietri abbia mai avuto. Con la sua scomparsa, Raimondi diventa il punto di riferimento nella faenzera per tutte le questioni attinenti alla decorazione.
Nel 1999 apre un suo laboratorio e inizia a operare con maggiore libertà manifestando appieno il suo estro creativo e la sua grande maestria tecnica.
Determinante è l’incontro con Manuel Cargaleiro, grande artista portoghese, con il quale intraprende un “viaggio senza ritorno”, come ama definirlo, che lo porterà ad allontanarsi dalla ceramica tradizionale e dalle sue rivisitazioni. Crea dunque uno stile definito “concettuale geometrico”, ricco di citazioni colte e realizzato con una infinità di variabili. Le sue nuove creazioni sono subito molto apprezzate da architetti, designer e collezionisti, ma anche da turisti e compratori attratti dalla novità.
Il suo laboratorio “L’Archetto” oggi è diventato un punto di riferimento per molti appassionati cultori della ceramica. Le sue opere sono esposte in molti grandi musei di tutto il mondo e in numerose collezioni private, tra cui il Museo della ceramica FLICAM di Fu Ping (Cina), il Museo dell’Azulejos di Lisbona, il Museo della ceramica di Nabeul (Tunisia) e il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza.