Stefano Puzzo

La famiglia Puzzo lavora nel settore della ceramica da più di 50 anni.
Ogni pezzo è modellato, cotto, rifinito e colorato a mano. Producono diversi tipi di ceramiche a stampo, pezzi unici, stampi in gesso, lavori al tornio e sculture in argilla.
Il loro laboratorio si trova nella zona di Dergano a Milano. Qui artisti e designer vengono a realizzare le loro opere, affidandosi alle loro mani e alla loro esperienza, ma ci sono anche creazioni originali, come le famose “pedine da calcio”, create dal figlio Stefano, ormai apprezzate anche all’estero. Ogni giocatore è un pezzo unico, creato e rifinito ad hoc in base all’estro e alla fantasia dell’artista.

Cristalleria Ceramica Artigiana

La formazione di Francesco Aiazzi è tipicamente artigianale: a dieci anni viene iniziato alla lavorazione del vetro dal padre Carlo, apprezzato maestro vetraio, e all’età di quindici anni diventa allievo dello scultore fiorentino Aldo Ciolli, artista di fama internazionale. Impara a modellare con la ceramica e contemporaneamente continua a dedicarsi con passione alla lavorazione del vetro. Sotto la guida di grandi maestri vetrai quali Bormioli e Signoretto, acquisisce le competenze necessarie per poter eseguire tutte le diverse fasi della produzione vetraria.
Lavora spesso come libero professionista in diverse vetrerie e collabora con l’Università di Pisa, l’Istituto Italiano di Cultura di Grenoble in Francia, il Museo del Vetro di Piegaro (Perugia), il Museo di Altare (Savona) e l’Istituto d’Arte di Pisa.
Nel 1991 fonda con la sorella Marta la C.C.A. – Cristalleria Ceramica Artigiana. La sua attività si svolge nel laboratorio di Colle di Val d’Elsa, in provincia di Siena, nel quale ogni produzione segue i dettami della tradizione artistica della lavorazione artigianale del vetro, del cristallo e della ceramica. La lavorazione del vetro viene effettuata grazie a degli stampi o artisticamente mediante la soffiatura, dando forma a vere e proprie sculture.
I prodotti di Francesco Aiazzi sono realizzati ad arte e con passione, per il piacere di dare emozioni a chi vi si avvicina. Un artigiano che ha fatto della sua semplicità una dote inestimabile. Queste qualità lo hanno portato nel giugno del 2016 a ricevere il riconoscimento di Maestro d’Arte e Mestiere da parte della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.

 

Maurizio Tittarelli Rubboli

Maurizio Tittarelli Rubboli nasce nel 1959 a Macerata. Ha iniziato da ragazzo a lavorare nella manifattura di famiglia, passata da padre in figlio fin dal 1873, quando il bisnonno Paolo fondò la manifattura Rubboli e reintrodusse nel territorio di Gualdo Tadino, in Umbria, la tecnica dei lustri in oro e rubino, di tradizione mastrogiorgesca.
Ancora oggi, Maurizio utilizza gli antichi forni ottocenteschi a muffola dove i pezzi vengono cotti a terzo fuoco con legna e ginestra secca, secondo la tecnica descritta dal Piccolpasso nel suo manoscritto I tre libri dell’arte del vasaio del 1558.
Dal 1996 inizia una propria produzione di ceramica e nel 2001 viene allestita la sua prima esposizione personale a Perugia, seguita nel tempo da tante altre presenze presso musei e sedi espositive in Italia e Europa. Le sue creazioni, oggi in varie collezioni private, applicano la tecnica del lustro ad oggetti di gusto contemporaneo, restituendo vigore e originalità a una grande tradizione ceramica. Parallelamente alla produzione innovativa realizza alcuni manufatti di stampo storicista rispettando filologicamente la tradizione familiare iniziata nel 1873.
Ha tenuto corsi di docenza per ceramisti presso il Consorzio ECIPA dell’Umbria e nel 2013 è stato nominato Ambasciatore delle Città della Ceramica dall’AICC. Nel 2015 ha dato vita al Museo Rubboli, in cui sono presenti oltre 150 manufatti prodotti dal 1853 al 1960.

 

Isabella Villafranca Soissons

Isabella Villafranca Soissons, laureata al Politecnico di Torino in Restauro architettonico e diplomata Restauratore a Firenze, è Direttore del Dipartimento di Conservazione e Restauro di Open Care, azienda di servizi integrati per l’arte nata nel 2003, con sede a Milano presso lo storico complesso dei Frigoriferi Milanesi.
Insegna in vari master, accademie e corsi di aggiornamento per università ed enti formativi; partecipa in qualità di relatrice a conferenze e convegni dedicati alla conservazione in Italia e all’estero. È vicepresidente del comitato scientifico per i corsi “La plastica nell’Arte e per l’Arte” della Fondazione Plart di Napoli.
Il Dipartimento di Conservazione e Restauro di Open Care – Servizi per l’Arte presieduto da Isabella Villafranca Soissons, comprende cinque laboratori specializzati nella manutenzione ordinaria, straordinaria e nel restauro di dipinti, affreschi, opere d’arte antica, moderna e contemporanea, arredi lignei, arazzi, tessili antichi e tappeti, supportati da un laboratorio di diagnostica.
Il Dipartimento si occupa di collezioni private oltre che istituzionali di banche, musei e fondazioni.

Giacomo Alessi

Giacomo Alessi vive e lavora a Caltagirone, la città della ceramica per antonomasia.
Dagli anni ’70 ha iniziato a interessarsi a quest’arte, apprendendo e affinando le tecniche di lavorazione, sperimentando nuove forme e nuove decorazioni. La sua passione gli ha permesso di reinterpretare la memoria storica della propria terra in chiave contemporanea, conservandone allo stesso tempo la tradizione. La sua produzione si distingue per la gran varietà di forme, dalle stoviglie alle sculture, per i colori tenui e per la ricercate sfumature.
Ha esposto i suoi pezzi in alcune delle più importanti mostre ceramiche in Italia e nel mondo, tra cui la Biennale di Venezia nel 2011.
Giacomo Alessi è uno dei pochi maestri siciliani iscritto nel Libro dei Tesori Umani Viventi istituito dalla Regione Sicilia in attuazione della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale approvata dall’UNESCO nel 2003.

 

Francesco Raimondi

Nato a Vietri sul Mare nel 1959, Francesco Raimondi ama definirsi un “Artiere”, un artigiano dallo spirito artistico. Si è formato nelle principali “faenzere” vietresi, lavorando al fianco di grandi maestri dai quali apprende i molti segreti di quest’antica arte. Tra questi vi era Giovannino Carrano, considerato il più grande decoratore che Vietri abbia mai avuto. Con la sua scomparsa, Raimondi diventa il punto di riferimento nella faenzera per tutte le questioni attinenti alla decorazione.
Nel 1999 apre un suo laboratorio e inizia a operare con maggiore libertà manifestando appieno il suo estro creativo e la sua grande maestria tecnica.
Determinante è l’incontro con Manuel Cargaleiro, grande artista portoghese, con il quale intraprende un “viaggio senza ritorno”, come ama definirlo, che lo porterà ad allontanarsi dalla ceramica tradizionale e dalle sue rivisitazioni. Crea dunque uno stile definito “concettuale geometrico”, ricco di citazioni colte e realizzato con una infinità di variabili. Le sue nuove creazioni sono subito molto apprezzate da architetti, designer e collezionisti, ma anche da turisti e compratori attratti dalla novità.
Il suo laboratorio “L’Archetto” oggi è diventato un punto di riferimento per molti appassionati cultori della ceramica. Le sue opere sono esposte in molti grandi musei di tutto il mondo e in numerose collezioni private, tra cui il Museo della ceramica FLICAM di Fu Ping (Cina), il Museo dell’Azulejos di Lisbona, il Museo della ceramica di Nabeul (Tunisia) e il Museo Internazionale della Ceramica di Faenza.

 

Fedeli Restauri

Cresciuto nella bottega del padre Luigi e del nonno Fedele, Andrea si forma con Otello Caprara e Leonetto Tintori e collabora con i due restauratori agli Uffizi Gaetano Lo Vullo e Vittorio Granchi.
Terza generazione di una famiglia di restauratori, si occupa di conservazione, restauro e valorizzazione di beni culturali, svolgendo anche attività di consulenza e progettazione tecnica per il restauro. Con un’equipe specializzata, in 2000 mq di spazi attrezzati, ha realizzato innumerevoli interventi per le Soprintendenze, i Comuni, le Regioni, le Province, la committenza ecclesiastica, i musei, le collezioni private.
Nel Giugno 2010 il laboratorio di Andrea Fedeli partecipa all’Expo di Shanghai 2010 in quanto Eccellenza del restauro in Italia, e agli scambi culturali organizzati da CNA e Artex, tenendo conferenze sul Restauro e sull’artigianato artistico a Santiago di Compostela (Spagna) e a Parigi. L’atelier ha ospitato tirocinanti dalla Sorbona di Parigi, California University, New York University, Università di Siviglia e molte altre.
Nel corso degli oltre 48 anni di carriera Fedeli ha tenuto convegni e conferenze relativi alle problematiche del restauro e della conservazione di beni culturali ed è stato membro di commissioni specialistiche del settore. Il suo lavoro è stato oggetto di numerosissime pubblicazioni.
Nel 2002 è stato insignito della Medaglia d’Oro e del Premio “Firenze Produttiva”, per aver contribuito alla valorizzazione dell’immagine di Firenze nel mondo, e nel giugno 2016 ha ricevuto il premio MAM-Maestro d’Arte e Mestiere.
Oltre all’attività di restauro, l’atelier Fedeli progetta e realizza mobili e arredi in stile antico oppure moderno, utilizzando le antiche tecniche tramandate dai maestri del passato, e in particolare la tecnica della tarsia, dell’intaglio, della doratura e del commesso marmoreo. Di particolare successo sono state le collezioni moderne realizzate insieme ai grandi designer Ettore Sottsass junior e Alessandro Mendini.

Egidio Milesi

Egidio Milesi è un ceramista estremamente creativo e versatile.
Ha fondato il suo laboratorio e marchio Ceramiche Milesi a Milano nel 1981, insieme al fratello Cesare.
Nel suo atelier, che oggi si trova in Via Lucania, realizza pezzi unici in ceramica, ricorrendo a svariate lavorazioni: al tornio, a lastra, a colaggio, a colombino… queste sono solo alcune delle tante tecniche che impiega per creare le sue opere, che siano in terracotta, maiolica, grès o porcellana.
Collabora spesso con architetti e designer, per progettare e dare vita a una gran varietà di oggetti: dai piatti ai vasi, dalle bottiglie alle cornici, dalle ciotole ai centrotavola, che si distinguono per lo stile contemporaneo ed essenziale, oltre che per le la funzionalità, che insieme all’estetica non viene mai trascurata.
Dopo plasmato l’opera, la rifinisce applicando pennellate di colore, ingobbi, vetrina, oppure fermandosi alla biscottatura.

De Vecchi 1935

De Vecchi Milano 1935 è un laboratorio artigiano di argenteria e lavorazione del metallo, fondato da Piero De Vecchi, un vero maestro del design contemporaneo che ha preso parte al movimento futurista, ed è conosciuto soprattutto per aver ideato il celebre candeliere sinuoso in metallo argentato “T8”. Le sue opere sono inoltre esposte in musei quali il V&A di Londra, il Moma di New York, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi.
L’atelier è specializzato in argenteria di lusso: elementi per la tavola, oggetti d’uso e complementi di arredo sono realizzati a mano e finemente lavorati secondo la tradizione artigianale. Le creazioni di questo atelier si riconoscono subito per la fattura eccezionale, il design moderno e la funzionalità impeccabile.
Recentemente l’azienda è stata rilevata da Carlo Traglio, proprietario di Vhernier, che ne ha mantenuto intatto il saper fare artigianale.

Paravicini

Il Laboratorio Paravicini è specializzato nella decorazione a pennello o con stampa serigrafica di piatti, vasi, piastrelle e manufatti in ceramica. All’interno di uno splendido cortile “vecchia Milano” Costanza Paravicini e la figlia Benedetta realizzano anche su commissione i decori più svariati: dal caratteristico stile orientale a motivi ornamentali dalle antiche porcellane cinesi, mongolfiere, ritratti di cani, animali selvatici, cifre, stemmi. La bottega nasce negli anni ’90 dall’esigenza di produrre pezzi unici introvabili sul mercato; ancora oggi questa ne è la cifra caratteristica.