Gallo

Luigi Gallo ha una lunga lista di clienti noti che frequentano la sua sartoria per la qualità dei suoi capi. Personaggi come Stefano Accorsi, Michele Placido, Carlo Giannini, il Principe Carlo di Borbone e molti altri amano farsi vestire da questo abile sarto.
Oggi è il figlio Marco a ereditare questa attività, dopo aver appreso il mestiere dal padre con attenzione e dedizione, ma i valori e gli obiettivi della sartoria sono rimasti gli stessi: tessuti di prima scelta, artigianalità e modelli su misura, per dar vita ad abiti unici come le personalità che li indossano. Completi, camicie, accessori eleganti e curati nei minimi dettagli e lavorati rigorosamente a mano.

Gallia e Peter

Gallia e Peter è la più antica modisteria di Milano. Laura Marelli, che continua con passione la tradizione di famiglia, ne ha fatto un luogo dove un mestiere, molto simile a un’arte, riesce ad essere al tempo stesso antico e attualissimo.
Nell’insegna del suo atelier convergono, dopo quattro generazioni, le due dinastie di modisti più famose d’Italia: quella torinese dei Gallia, cappelleria ufficiale della Casa Reale, e quella milanese dei Peter. Il matrimonio tra Mariuccia Gallia con il figlio di Cornelia Peter ha dato inizio negli anni ‘30 a questo marchio in via Montenapoleone. In breve tempo il negozio diventa la modisteria della “Milano bene”, grazie anche alla collaborazione con le migliori case di Alta Moda del tempo. A Laura va il merito di essere riuscita a condensare in una mirabile sintesi l’eredità di una storia artigianale di grande maestria con la sua grande creatività che la spinge verso forme, stili e idee di sorprendente attualità e talvolta di vera avanguardia. Grazie a lei la clientela si espande a livello internazionale e iniziano le collaborazioni con i maggiori stilisti: Armani, Ferrè, Curiel, Versace, Dior, Moschino, Prada.
Nel 2010, dopo quasi 100 anni negli storici locali di Via Montenapoleone, Laura Marelli trasferisce la Gallia e Peter in via Moscova. Un negozio-salotto più in linea con la clientela esigente e raffinata di oggi e più adatto a un’espressione creativa che intreccia arte e artigianato.
Ciò che resta intatta è la cura e l’innovazione con cui vengono creati i modelli: lavorati interamente a mano con le stesse attrezzature degli anni ’30 e realizzati con materiali unici, spesso anche stampati e tinti a mano. E, soprattutto, sono cappelli pensati per valorizzare al massimo la donna che li indosserà.

Giuditta Brozzetti

Nel 1921 Giuditta Brozzetti fondò a Perugia il laboratorio-scuola per la produzione di tessuti pregiati e artigianali. Da allora, la passione per l’arte della tessitura a mano si è tramandata di madre in figlia fino alla pronipote Marta Cucchia, evolvendo e innovando le tecniche e i prodotti. Dal 1996 questa attività trova sede nella duecentesca Chiesa di San Francesco delle Donne a Perugia, un tempo convento di monache benedettine.
Oggi è uno splendido museo-laboratorio in cui vengono impiegati telai del Seicento e del Settecento per creare complementi tessili per l’arredamento della casa, in cotone, lino, cachemire e seta. I prodotti sono realizzati su ordinazione e, grazie all’alto grado di personalizzazione, sono pezzi originali e davvero unici.

G. Inglese

G. Inglese è una sartoria e camiceria artigianale. È stata fondata da Giovanni Inglese nel 1955 a Ginosa, vicino a Taranto, insieme alla nonna e ai fratelli.
Oggi è il figlio Angelo a portare avanti la preziosa eredità di famiglia.
I capi d’abbigliamento che si producono nell’atelier hanno saputo conquistare ministri e nobili di tutto il mondo, come il Principe William, grande estimatore di questo marchio.
Camicie, giacche, cravatte vengono create con cura e con passione, lavorate a mano secondo tradizione e usando le macchine per cucire di una volta.
L’amore per la propria terra, la Puglia, e le sue risorse è la prima fonte d’ispirazione per Angelo, che lo porta a ricercare la tradizione artigianale italiana, l’autenticità e l’eccellenza nelle sue creazioni.

 

Antonelli

Raffaele Antonelli è nato a Napoli nel 1957 e ha da subito sviluppato una grande passione e predisposizione alla sartoria grazie a sua madre Giuseppina Marrazzo, sarta storica del Teatro San Carlo.
A 12 anni inizia come apprendista, lavora e collabora presso note botteghe di Napoli per accrescere il suo bagaglio di esperienza e apprendere nuove tecniche. Nel 1985 apre la sua prima sartoria, con grandi sacrifici ma con la consapevolezza del saper fare acquisito e la forza della passione.
Oggi il suo atelier è apprezzato a livello internazionale per la qualità dei suoi abiti. I tessuti sono selezionati con cura tra migliaia di stoffe presenti in tutto il mondo. Per accontentare le richieste della clientela più esigente, vengono proposti dei tessuti rari e introvabili in altre sartorie. Come lui stesso afferma, “l’unico modo per rendere unico un abito che è già perfetto è quello di realizzarlo con tagli esclusivi”.
Attualmente è membro dell’Accademia Nazionale dei Sartori, oltre ad esserne delegato per la Regione Campania. Svolge attività didattica ad alto contenuto sociale.

Martina Vidal

Nel sontuoso showroom di Burano, nella laguna veneta, l’atelier Martina Vidal porta avanti la tradizione del merletto di Burano da ormai quattro generazioni. Nato come una piccola bottega a gestione famigliare dall’idea di Martina e Sergio Vidal, il brand confeziona oggi biancheria di lusso per la casa e per la persona.
Le collezioni sono frutto di passione, esperienza e creatività, sono rigorosamente made in Italy e realizzate artigianalmente con tessuti di qualità.
Il servizio su misura permette di soddisfare i clienti più esigenti, tra cui anche nobili e star del cinema e dello spettacolo.
Oltre al negozio e all’attiguo Museo del Merletto, l’atelier ha allestito il Venice Secret Garden: un luogo di relax e di piacere, un giardino da cui ammirare le bellezze dell’isola gustando i tipici biscotti buranelli.

 

Patrizia Ginesi e Maria Giovanna Varagona

Patrizia Ginesi e Maria Giovanna Varagona fondano nel 1986 a Macerata il laboratorio La Tela, oggi Museo della Tessitura, nei locali ristrutturati di una vecchia falegnameria. Con l’ausilio di telai ottocenteschi trasmettono con passione la tradizione tessile tipica del territorio marchigiano: la tessitura a liccetti.
Dal 1988 La Tela promuove progetti formativi per le scuole primarie e secondarie della Regione Marche, ospita studenti in visita didattica proponendo attività di laboratorio interattivo e organizza attività formative per privati sulla tessitura a mano e il pizzo.
Nel 2007 le due artigiane, negli spazi del laboratorio, danno vita a un area museale che ripercorre la storia di questa antica tecnica.
Molte le collaborazioni con aziende dell’alta moda come Mila Schön, Valentino, Alberta Ferretti, Chanel, Calvin Klein, Gianni Versace, Bally, Alexander Mc Queen che hanno permesso l’inserimento dell’azienda sul mercato internazionale. Per quasi un decennio ha prodotto su commissione del Monastero Benedettino di S. Cecilia a Roma, la stoffa per la confezione dei pallii, indumenti liturgici riservati al papa e agli arcivescovi di tutto il mondo.
Nel 2007 La Tela riceve da parte della regione il riconoscimento “Marche Eccellenza Artigiana” e nel 2012 Patrizia Ginesi e Maria Varagona sono insignite del titolo di Maestre Artigiane. Nel 2016 la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte attribuisce loro il riconoscimento MAM – Maestro d’Arte e Mestiere.

 

Rubinacci

La famiglia Rubinacci rappresenta il meglio della sartoria napoletana, soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento su misura da uomo. Gennaro Rubinacci impiegò negli anni ’50 i migliori sarti della città per aprire la London House, che alla sua morte nel 1961 fu rinominata Maison Rubinacci e venne ereditata da Mariano, che la gestisce ancora oggi insieme a suo figlio Luca.
In questo tempio della moda la tecnica artigianale si sposa con l’eccellenza nella scelta dei tessuti made in Italy e made in UK. I loro sarti affrontano un lungo periodo di formazione prima di raggiungere l’abilità necessaria per poter realizzare un abito completo. Il blazer è il prodotto di punta della sartoria, reso esclusivo dalle fodere in seta con cui Rubinacci firma i propri capi. Tra i clienti abituali vi sono noti imprenditori, personaggi dello spettacolo, artisti e aristocratici, alcuni dei quali molto giovani.
La Maison gestisce oggi cinque boutique tra Napoli, Milano e Londra e in tre di queste il laboratorio sartoriale è annesso allo spazio vendita.

 

 

DeMartini

Nel XVI secolo la tessitura rappresentava una delle principali attività economiche della Repubblica di Genova: ed è proprio in questo periodo che comincia la storia della famiglia DeMartini, da generazioni dedita alla tessitura artigianale.
Nel loro laboratorio a Lorsica infatti, borgo dell’entroterra ligure in provincia di Genova, storicamente votato alla produzione di pregiati damaschi, si realizzano complementi tessili per la casa, ancora secondo la tradizione e impiegando i caratteristici telai a navetta, alcuni dei quali progettati da loro stessi.
Mantenendo intatto l’antico saper fare e la filosofia squisitamente artigianale che ne ha ispirato la fondazione, la piccola azienda artigiana continua a produrre manufatti pregiati con i tessuti tipici del territorio ligure, in particolare cashmere e lino, damaschi, lampasso e le tele per il macramé. I filati adoperati sono tutti naturali e disciplinati dal marchio della Regione Liguria.

 

Cooperativa Artigiana Su Trobasciu

Arazzi, tappeti, bisacce, cuscini: la grande maestria delle artigiane sarde, e la loro capacità di rievocare gli antichi motivi decorativi tessili attraverso una tecnica ormai rara, trova nella Cooperativa Artigiana Su Trobasciu, costituita nel 1978, un interprete contemporaneo e raffinato, in grado di traghettare la tradizione nel XXI secolo.
Prova ne siano le collaborazioni con designer e artisti dal profilo internazionale che partecipano a progetti di rivisitazione della tessitura tradizionale.
Su Trobasciu (“il telaio”, in sardo) è composta esclusivamente da donne, in un’ideale prosecuzione della trasmissione matrilineare di queste arti: al telaio le donne mogoresi producevano i tessuti che componevano il corredo, da quelli utili come i tovagliati e le coperte, a quelli decorativi come gli arazzi. Proprio negli arazzi la donna esprimeva tutta la propria creatività, miscelando con gusto disegni e colori molto vivaci che rallegravano e ornavano l’ambiente generalmente povero e austero della casa sarda.
Su Trobasciu, che ha presentato i suoi lavori presso importanti fiere internazionali e che collabora stabilmente con numerosi creativi, tiene viva e vitale la tradizione dell’uso dei telai manuali, grazie ai quali si sviluppano infinite armature e diverse tecniche.
Le sette tessitrici usano solo materiali naturali: lana sarda, cotone, lino, seta, unite ai fili dorati e argentati che impreziosiscono gli arazzi dai motivi tradizionali. Capacità tecnica e finezza di interpretazione, ma anche studio accurato della tradizione e sapiente abbinamento di filati, motivi, idee e ispirazioni hanno portato alla creazione di manufatti di inestimabile valore.