Non di sola arte… vive l’Italia
Diffusione del sapere, tutela del patrimonio e delle tradizioni, innovazione. In Italia le scuole di mestieri d’arte sono numerose. Realtà essenziali per la formazione delle nuove generazioni di maestri d’arte e artigiani, all’insegna del rinnovamento.
L’Italia fucina di Bellezza, museo a cielo aperto: nessun altro territorio al mondo certamente può vantare una tale concentrazione di tesori d’arte straordinari, e su questo si fonda, lo sappiamo, l’intenso fascino e la grande attrattiva del nostro Paese, amatissimo oggetto del desiderio in tutto il mondo. Ma non soltanto: sempre più viene scoperto, apprezzato e amato da chi visita l’Italia, spesso più che dagli stessi italiani, bisogna dirlo, anche il suo ineguagliabile patrimonio di saperi legati all’alto artigianato, che investe tutti i territori della nostra Penisola rendendola una vera miniera di un saper fare magistrale, legato ai territori, alle materie prime, alle tradizioni storiche dei luoghi.
Non è una strada facile, quella del mestiere d’arte,
ma certo una dimensione in cui si ripropone
il ruolo dell’abilità e della perizia,
la forza dell’esperienza, il forte primato dell’individuo,
lo stupore dell’aura, il mistero del bello,
la felicità della competizione.
— Cesare De Michelis
Questa multiforme ricchezza va preservata, diffusa e tutelata come parte integrante della “grande Bellezza” italiana. Sentinelle del patrimonio sono le molte Scuole di eccellenza presenti sul nostro territorio, garanti della trasmissione dei saperi alle nuove generazioni. A questi Istituti, che spesso vantano una storia secolare, è demandato il ruolo straordinario e il compito non facile di tenere in vita e trasmettere competenze uniche, una necessità fondamentale anche per il sistema economico e produttivo del nostro Paese.
La tradizione è vitale e in continua evoluzione in tutti i settori dell’alto artigianato: dal mosaico (Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo) al vetro (Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano) alla ceramica (con gli storici istituti d’arte di Faenza e Caltagirone); dall’oreficeria (Istituto d’Arte Pietro Selvatico di Padova) all’orologeria (Tarì Design School di Marcianise) all’incisione dei metalli (Scuola dell’Arte della Medaglia di Roma); dalla pelletteria (Alta Scuola di Pelletteria Italiana di Scandicci) alla calzatura (Politecnico Calzaturiero di Vigonza) alla sartoria (Scuola di Sartoria Nazareno Fonticoli di Penne); dai mestieri della scena teatrale (Accademia Teatro alla Scala di Milano) alla liuteria (Scuola Internazionale di Liuteria, Cremona), fino all’enogastronomia (Alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana a Colorno).
Fiore all’occhiello dell’Italia le quattro grandi Scuole di restauro di alta formazione, una specificità naturalmente legata al grande patrimonio artistico, e apprezzata in tutto il mondo, dove i restauratori italiani, noti per competenza e talento, sono chiamati a lavorare ai principali interventi di conservazione pubblici e privati: l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, l’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario di Roma, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino.
«L’esistenza di queste Scuole costituisce la più valida azione di tutela delle nostre tradizioni artistiche e artigianali e, in alcuni casi, l’unico argine alla perdita definitiva degli antichi saperi della creatività italiana,» scrive Giovanni Puglisi, Presidente Emerito della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.
Le tipologie formative sono variegate e testimoniano una ricchezza e complessità preziose: vi si trovano istituti pubblici di rilevanza nazionale, scuole di formazione legate alla tradizione e al territorio, realtà volute da lungimiranti aziende private per tutelare e perpetuare un patrimonio culturale e produttivo che non deve andare perduto.
In queste Scuole ogni giorno si celebrano i riti della bellezza fatta ad arte: qui direttori, presidi, coordinatori didattici, docenti, spesso destreggiandosi tra non poche difficoltà e non sufficienti riconoscimenti, si assumono quotidianamente la responsabilità di accogliere, motivare, preparare i giovani, plasmarne il talento attraverso la regola, la moralità e la disciplina del lavoro ben fatto, senza cui la più grande passione non porta a nulla.
Scuole che non sono, come si potrebbe credere, templi o santuari del sapere ma luoghi vivi, fucine in cui il talento si coniuga ogni giorno con la perizia manuale, la tradizione si rinnova anche attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie, alleate preziose del saper fare, e dove l’insegnamento passa attraverso l’esempio e la pratica laboratoriale, secondo la lezione sempre vitale della bottega rinascimentale, che qui rivive felicemente.
Accanto a questi grandi esempi, sono molte le Scuole impegnate a diffondere e tutelare il sapere, offrendo ai giovani una prospettiva affascinante e praticabile di una formazione professionale basata sulla passione e sul talento. Di questa mappa rende preziosa e utile testimonianza il portale scuolemestieridarte.it, che rappresenta la prima directory di orientamento e informazione, con centinaia di indirizzi di scuole di arti e mestieri, distribuite in tutta Italia, facilmente accessibili a giovani interessati e curiosi, con abbastanza talento e coraggio per intraprendere un mestiere d’arte oggi. In molti casi, speriamo, i nostri maestri d’arte di domani. «Non vasi da riempire, ma fiaccole da accendere.» (Quintiliano)
Fotografie di Laila Pozzo. Articolo pubblicato su "Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture" n. 25 - Settembre 2022